Il fiore di cardo e la tecnica antica della garzatura

Il fiore di cardo e la tecnica antica della garzatura

Pianta erbacea diffusa in tutto il mediterraneo, cresce in maniera spontanea soprattutto in Spagna (Catalunia), Sicilia, Sardegna, Corsica e su molte isole minori. 

Grazie alle sue proprietà aperitive, sudorifere, diuretiche e depurative questa pianta è stata utilizzata anche in ambito medico. Il suo principale impiego però, fin dai tempi antichi della civiltà egizia, è stato quello applicato alla lavorazione della lana.  

Carlo Magno cita questa specie nei Capitolari e alle congregazioni religiose si deve l'opera di selezione, diffusione nei territori francesi e introduzione nella coltivazione dei terreni incolti. La specie presente oggi è dunque il risultato della selezione fatta dall’uomo sulle piante più predisposte ai procedimenti di trattamento della lana.

Iniziò dunque, nel XIX secolo, la coltivazione dei cardi in Italia che ebbe un enorme incremento grazie alla successiva espansione dell’industria tessile italiana. Successivamente, l’inizio della fase decrescente di questa coltura ebbe luogo a causa dell’aumento del costo della manodopera, dell’avvento dell’industrializzazione e della meccanizzazione che portarono alla sostituzione degli aculei vegetali con quelli metallici.

I fiori secchi del cardo però, vengono ancora impiegati dalle aziende che appartengono all’industria tessile d’eccellenza. 

Il lanificio Fratelli Piacenza, che si caratterizza per la scrupolosa attenzione ai dettagli e alla qualità dei prodotti che immette sul mercato, nel pieno rispetto della tradizione, utilizza questo fiore nei processi di garzatura vegetale di lane pregiate come cashmere, alpaca e cammello. 

La garzatura è un'operazione che fa parte del processo di finissaggio dei tessuti: consiste nel far passare la pezza attraverso due tamburi rotanti ricoperti di cardi vegetali che girano a senso inverso, uno estrae il pelo e l’altro lo pettina. Sfiorando la superficie del tessuto, i cardi sollevano e direzionano il pelo, rendendo il tessuto morbido, lucente e più fine rispetto a quello ottenuto attraverso la lavorazione con i cardi di acciaio o di plastica. Ciò conferisce un aspetto peloso e vellutato alla superficie, nasconde l'intreccio della trama e dell'ordito e, aumentando la quantità di aria trattenuta, aumenta le proprietà di isolamento termico del tessuto.

La tecnica di lavorazione della lana che ha come protagonista il fiore di cardo, necessita di particolare attenzione, cure costanti e molta esperienza. Lo dimostra la necessità di sostituire il fiore ogni 48 ore di utilizzo a causa dell’usura.

 

Tutto questo dà prova di quanto il Lanificio Fratelli Piacenza investa, in termini di tempo, risorse e attenzione sulla qualità dei tessuti nella continua ricerca dell’eccellenza e nel rispetto delle tradizioni. 

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