L’idea nasce nel 1982 con lo scopo di salvaguardare il patrimonio storico e culturale della famiglia, ma anche quello della comunità: sensibilizzare alla conservazione e alla valorizzazione delle carte, dei macchinari tessili e dei campionari nell'interesse dell'intero territorio biellese, in particolare della valle dell'Elvo dove la lavorazione della lana ha origini antichissime.
I Piacenza, oggi alla quindicesima generazione, hanno gelosamente conservato nel palazzo di famiglia di Pollone, carte, oggetti, foto che oggi costituiscono il nucleo della Fondazione Famiglia Piacenza.
È costituita dall’archivio storico, una fototeca e una raccolta di campionari tessili. Nell’archivio si custodiscono centinaia di atti, seppure molto si sia perso in un incendio nel 1812. All’interno si trovano le carte e i libri di fabbrica relativi all’attività del lanificio dalla prima metà del Settecento fino ai nostri giorni, le carte di tutti i componenti della famiglia e quelle relative al Parco della Burcina, ideato fin degli inizi dell’Ottocento da Giovanni Piacenza e ampliato e arricchito dal figlio Felice della famosa e unica collezione di rododendri.
Numerosi documenti riguardano il periodo risorgimentale. Attraverso le carte di Giovanni e Felice Piacenza emerge l’adesione familiare alla politica liberista del Cavour, la necessità di aprirsi ai mercati europei attraverso l’unificazione italiana. E’ presente una raccolta di campionari a partire dalla fine dell’Ottocento.
Nella fototeca sono custoditi alcuni film che rappresentano i primordi della cinematografia e quasi novemila lastre e di stampe, che contribuiscono a documentare la vita della famiglia e del lanificio Piacenza. Alcuni film dei primi del Novecento di Mario Piacenza documentano alcune delle sue straordinarie imprese alpinistiche. Le foto e i diari del fratello Guido raccontano il viaggio che compì nel 1912 nel Congo Belga ancora poco esplorato.
La Fondazione, inoltre, aderisce a diverse iniziative, partecipa a mostre e a convegni, si fa promotrice di progetti.